Un ex gesuita massone scrisse una lettera aperta a Paolo VI

Un ex gesuita massone scrisse una lettera aperta a Paolo VI

–di Davide Consonni-

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Centinaia di pagine sono state spese per argomentare, con dovizia di documenti e dimostrazioni, le graduali infiltrazioni massoniche ai danni di Santa Romana Chiesa. Basti citare autori come il Barruel, il Deschamps, il vescovo Meurin, gli abati Lefranc e Baissie, il Dillon, Ernst Jouin, il Virion, il Delassus, il Moncomble, il De Poncis, oppure i nostri piú recenti Don Luigi Villa, Don Curzio Nitoglia e Carlo Alberto Agnoli; queste sono solo alcune delle migliori penne dell’antimassonismo cattolico. Molto s’è appunto discusso di quelle eminenze ecclesiastiche in odore di massoneria, basti citare la celebre lista Pecorelli e l’ottimo libro sul tema scritto da  Carlo Alberto Agnoli. Qui di seguito, senza meriti, Radio Spada vuole umilmente aggiungere una misera paginetta inedita alla storiografia criptopolemologica del ventesimo secolo. Ci si riferisce alla pubblicazione di un documento inedito e inaudito, il cui testo completo è esposto di seguito. Si tratta di una lettera, piú precisamente di una lettera aperta, pubblicata per la prima volta a Buenos Aires nel libro ‘Gesuiti e massoni’ del 1963 scritto da Tohotom Nagy. Tal Nagy, nato a Budapest d’Ungheria, fu gesuita fino a quando venne iniziato alla massoneria argentina nel 1952, massoneria in cui militò piú che attivamente fino al 1979, anno della morte. Un capitolo fondamentale della militanza massonica dell’ex gesuita Nagy è appunto rappresentato dalla pubblicazione del testo citato poc’anzi. Nel libro ‘Jesuitas y masones’ è contenuta una sistematica apologia della setta massonica paragonabile per stile ed argomentazioni ad una via di mezzo tra padre Esposito (sacerdote cattolico filomassone) e Alec Mellor (avvocato cattolico francese amico delle logge parigine). Il testo di Nagy, disponibile in lingua spagnola, contiene, a mo’ di postfazione, una lettera aperta rivolta niente di meno che a Giovanni Battista Montini alias Paolo VI. Il testo di tale lettera non è, fino ad ora, stato tradotto né in inglese né in italiano, qui di seguito proponiamo una versione del testo tradotta in italiano dai tipi di Radio Spada. Cliccare QUI per accedere alla versione completa in lingua spagnola del testo di Nagy, la lettera a PaoloVI si trova a pagina 263.

Mi appello a Sua Santità con profonda reverenza per l’esporre una petizione maturata per anni.

Dio mi è testimone che ciò che mi guida in questa azione è la più pura delle intenzioni, la mia piena convinzione nella verità costringe la mia coscienza a compiere questo passo. Conosco bene i dogmi Cattolici e sulla base di questa preparazione ho trovato il modo di ricavare conoscenza relativamente alla Massoneria e circa le sue peculiarità attraverso la mia esperienza. La Massoneria non tiene segreti, per quello che posso dire, non sulla base di letture di libri che possono essere irresponsabili e imparziali, ma sulla base dell’esercizio della mia vita massonica per quasi due decenni. In questo libro “Gesuiti e Massoni” ho riversato le mie lunghe esperienze di una vita intera e ora le deposito con profondo rispetto e fiducia in Sua Santità. Il valore reale di questo libro è nella sua sincerità, è una genuina convinzione interiore che emana dalle sue pagine. La ricerca sincera della pace nelle persone che la Chiesa attua con mirabile esempio mi ha fatto intuire quella grande possibilità di abolire l’odio secolare e le lotte [tra Chiesa Cattolica e massoneria]. Questo sarà un passo importante nella realizzazione della pace universale a lungo cercata con sforzi e sacrifici. Due secoli fa, da quando è iniziata la lotta tra la Chiesa e la Massoneria, c’è stato un aumento dell’odio che ha trasformato il mondo in un campo di battaglia. L’iniziale lotta spirituale fu presto sostituita da persecuzioni terribili nel settore giudiziario e penale. Nessuna delle due parti voleva essere lasciata indietro e hanno pubblicato numerosi testi in cui esponevano le reciproche posizioni. La Massoneria è stata più volte condannata dalla Chiesa, ma secondo la mia esperienza di vita massonica, posso constatare che queste condanne oggi sono assolutamente prive di fondamento. La Massoneria non è più una società segreta, dal momento che tutti i riti sono stati pubblicati e dal momento chela la massoneria tollera qualsiasi governo in quanto tale. Per acquisire una propria personalità giuridica è soggetta al controllo assoluto del governo e della polizia. La Massoneria Universale si basa sulla fede in Dio, questo è richiesto ai suoi membri in quanto essa non è una religione ma consente ai suoi membri la libera professioni della propria religione e come unica imposizione la fede in Dio; il pieno esercizio della religione è proibito ai cattolici dalla Chiesa che li scomunica. La Pacem in terris ha proclamato una misura di tolleranza religiosa perfettamente compatibile con la Massoneria, perché non va oltre rispetto a quelle parrocchie che vengono utilizzato in comune con altre fedi. Siamo arrivati ​​al punto in cui non sussistono più i motivi per la scomunica, rimane solo il ricordo delle lotte secolari. Tali conflitti agitano ancora gli animi di molti, la massoneria a questo punto non è assimilabile a una qualsiasi setta separata dalla Chiesa, infatti sussistono delle analogie tra cariche comuni. Si spera quindi che tutto potrà essere misurato con la stessa misura.   L’accerchiamento da parte della Massoneria allla Chiesa ha lasciato il segno nei diversi decenni. Abbiamo già preso provvedimenti nei confronti di questo accerchiamento e l’interesse è in aumento. Sono testimone che vive nelle massa di massoni ed esprimo il desiderio di comprensione e di pace. Ci sono migliaia di massoni per bene che vivono in conflitto permanente con la loro coscienza, la sofferenza per essere consapevoli delle conseguenze dannose dovute alla loro vita massonica, non capisco perché dovrebbe permanere l’anatema della Chiesa, fatto che spesso porta a controversie nei matrimoni. Un alto numero di cattolici che sono esclusi dall’accesso ai sacramenti e quanti membri hanno rifiutato la Chiesa quando avrebbero potuto essere più fedele di altri, tutto questo a causa di una scomunica chesi basa sul passato. Oggi che la Chiesa rivede le sue antiche liti con i fratelli separati è maturato il tempo per ripensare le questioni in sospeso con la Massoneria. La soluzione di questo problema è molto più semplice della riconciliazione con le sette, inoltre tale accordo sarebbe molto produttivo poiché cprovocherebbe una buona impressione tra coloro che collaborano con la Chiesa nella pace universale tanto desiderata. Soprattutto, sarebbe un gesto di benvenuto per i Fratelli protestanti che come è noto non hanno condannato la Massoneria, ma anzi molti dei suoi pastori e gerarchi partecipare alla vita Massonica, garantendo, da parte loro, il controllo della moralità e il mantenimento della fede. La Chiesa Cattolica con la scomunica ha macato di sfruttare questa influenza vantaggiosa.

Sua Santità, che è emerso di fronte al mondo come Apóstolo, degno, poi, di realizzare il sogno di milioni di anime! Sua Santità, che ha accolto con affetto e con vasta comprensione, come fratelli, quelli che fino ad ora sono stati condannati, non dimenticate cha altri figli condannati sperano nel padre. Come potrà negare Sua Santità di aprire le porte della casa dei genitori ai molti figli onesti e desiderosi di pace. Oggi che la mancanza di fede si diffonde con un’accelerazione terrificante bisogna considerae se continuare ad escludere dalle mura della Città di Dio coloro che hanno continuato a credere e coltivare la loro fede in un istituto che la richiede. Questi sono i membri della grande famiglia della classica Massoneria, che Ornano il loro altare con la Bibbia.

Sarà una gioia in cielo e in terra, se l’umanità fara un passo verso la pace universale, il quale dipende da Sua Santità; il mondo sarà più bello e pulito senza questo odio.

Vi prego prostrato davanti a Sua Santità la prego con profonda venerazione di elargirmi la Benedizione Apostolica:

Il fedele servitore di Sua Santità in Cristo.

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