Il valdese incontrato da Bergoglio è amico dei massoni
-di Davide Consonni-
Paolo Ribet, il pastore valdese di Torino, il tale incontrato e benedetto dal Bergoglio Pontefice, è un amico dei massoni.
“Caro fratello Francesco, benvenuto. La incontriamo con gioia come un nuovo fratello nel nostro percorso”
Così il Ribet valdese s’è rivolto all’argentino cattolico. Viene da domandarsi se Fratello Francesco et sodali fossero a conoscenza dei rapporti pubblici che il Ribet ha avuto (ha ancora?) con i massoni del Grande Oriente d’Italia. Di questi rapporti pubblici è rimasta traccia sul sito ufficiale della chiesa evangelica valdese di Torino in merito ad un convegno del 2011 dedicato ad eretici, deicidi, apostati e anticlericali, intitolato: “VALDESI, EBREI E MASSONI NEL RISORGIMENTO ITALIANO”. Un’altra collaborazione nota del valdese Ribet con i settari del Grande Oriente d’Italia risale sempre al 2011 in merito alle celebrazioni della festa massonica del 20 Settembre 1870. Il Ribet sedeva nuovamente al medesimo tavolo dei massoni, ancora non sapeva che sarebbe finito a regalare bibbie protestanti al Papa dei cattolici, quello stesso Papa che i protestanti, da secoli, definiscono “anticristo“, basti citare la Confessione di fede calvinista di Westminster del 1646 come esempio.
Per conoscere parzialmente i legami che stringono la setta massonica agli eretici valdesi è d’uopo la lettura del testo “Valdesi e Massoneria: due minoranze a confronto”; Ne é autore Augusto Comba, professore di storia del Risorgimento all’università di Torino, direttore del Bollettino della Società di Studi Valdesi e valdese egli stesso. Oltre che massone, per nove anni membro della Giunta del Grande Oriente d’Italia. L’editrice è la valdesissima Claudiana. E di valdesi autorevoli sono anche le tre postfazioni: di Giorgio Bouchard, Paolo Ricca e Domenico Maselli.