Fratelli coltelli: La massoneria risponde a De Bortoli
– di Davide Consonni –
L’editoriale di De Bortoli sul Corsera del 24 settembre ha ferito il gran maestro del grande oriente d’italia. In particolare è l’espressione “odore stantìo di massoneria” in merito al “patto del Nazareno” che ha turbato l’animo del capo dei massoni nostrani. Qui di seguito è riportata la lettera di riposta del gran maestro Stefano Bisi, apparsa a pagina 49 del Corriere della Sera del 26 Settembre 2014.
“Gentile direttore Ferruccio de Bortoli
Caro direttore il suo fondo o il “Nemico allo specchio”, (Corriere della sera nell’edizione del 24 settembre), stimola alcune riflessioni sulla Libera muratoria in Italia. Sono rimasto colpito, mi permetta, anche un po’ ferito da massone e Gran Maestro da una frase quella relativa “all’odore stantìo di Massoneria”. Un passaggio sicuramente suggestivo ed evocativo per colpire l’immaginario collettivo e l’opinione pubblica, ma che non rispetta il passato, il presente e il futuro dei tanti Fratelli che portano e sventolano a testa alta il labaro del Goi ed i valori della Massoneria. Un aggettivo, quello stantìo, che paragona una plurisecolare e nobile Istituzione e la sua Tradizione ricca di valori e ideali, ad un alimento cattivo. Oppure, parlando in termini più astratti, la Massoneria sarebbe intesa, in un’altra accezione dello stesso vocabolo, come una cosa non più valida, fuori uso, fuori moda.
Noi massoni del del Grande Oriente lo possiamo testimoniare con le nostre azioni quotidiane e gridare a voce alta, è viva, pulsante e propulsiva. E’ una forza fresca, antica ma allo stesso tempo giovane, che affonda orgogliosamente le sue radici nel passato ma che germoglia in continuazione i suoi alti valori e li difende, più che mai, in una società, ed in una fase storica, molto complessa.
Un nobile Ordine che merita rispetto, e che riceve da sempre telegrammi ed attestati di stima ufficiali, in occasione delle sue annuali ricorrenze, da parte delle massime cariche istituzionali, presidente della repubblica in testa. Ciò per la solidarietà che elargisce e perchè da sempre si batte per l’elevazione dell’Uomo, e il miglioramento dell’Umanità. Altro che ammuffito, sgradevole o indigesto.
Il Grande Oriente d’Italia, poi, ha appena celebrato l’equinozio d’autunno e la Breccia di Porta Pia e tra le tante emozioni che ricordo ne cito due: la donazione del sangue organizzata da una loggia di Roma in collaborazione con l’Avis e la presenza di Roberto, un nuovo italiano, venuto da lontano per lavorare e che al Vascello, sede del Grande Oriente d’Italia ha trovato affetto e lavoro. Solidarietà e amore per la Patria sono solo due aspetti del nostro essere liberi muratori del terzo millennio.
È un vero e proprio cult della politica e della informazione fare continui riferimenti alla Libera Muratoria come ad una occulta “centrale” di potere e del potere. Il Grande Oriente d’Italia non conosce non pratica e non partecipa a “patti occulti” e ambisce ad un solo “potere”: quello che ciascuna persona possiede e con il quale può – se lo vuole – trasformare se stessa, migliorandosi e diventando degna di essere una piccola scintilla del grande fuoco dell’Umanità. E se qualcuno ha derogato da questa strada, ebbene costui non è degno di essere un Libero Muratore i nostri patti da rispettare sono esclusivamente quelli sanciti dagli antichi doveri, che sono il nostro codice etico e di comportamento, le costituzioni che ogni massone deve portare dentro di se è rispettare. Come la nostra costituzione italiana.
Cordialmente, Stefano Bisi Gran Maestro del Goi”
Qui di seguito, per non far preferenze tra i vari articoli che massoni di ogni risma si son vicendevolmente dedicati in questi giorni caldi, riporto altri pezzi inerenti alla questione dell’editoriale di De Bortoli:
– Fatto Quotidiano: Il gran maestro cita Rino Gaetano e giura: “Nazareno? Non c’entro”
– Libero: De Bortoli e il Renzi “massone”. Bisignani: “Cerca un posto di lavoro”. Il Gran Maestro: “Ci fa gli auguri anche Napolitano…”
– Il tempo: Bisignani: «De Bortoli, i massoni e quel regalo a Renzi»